“Ciò che mi ha turbato maggiormente nei colloqui con le vittime è il modo insidioso con cui gli aggressori si avvicinano a questi adolescenti innocenti. Essi propongono il tutto come se fosse un cammino spirituale che io ti aiuto a fare, finché la vittima non cade pienamente nella trappola.
Questo lascia ancora più amareggiate le vittime perché poi quando arrivano a una consapevolezza e a una piena coscienza di quello che è avvenuto si rendono conto anche di tutta la malizia con cui è stato teso il tranello. Questo aggiunge rabbia a rabbia”.
Così il cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, a margine del suo incontro con due vittime: “Bisogna decisamente cambiare rotta e avere un’attenzione sempre più grande per questi drammi – sottolinea il cardinale - .
Chi sa deve parlare. Bisogna collaborare fin dove è possibile, fino in fondo, con l’autorità giudiziaria. Ma soprattutto si richiede un grande discernimento nei confronti di coloro che si avvicinano al seminario o agli istituti religiosi servendosi dell’apporto di tutte le scienze umane. Non si può rischiare oltre – aggiunge il Presidente della CEI -. E’ il limite che abbiamo raggiunto: non si può rischiare.
Allora, meno sacerdoti, meno religiosi ma essere più tranquilli che coloro cui noi affideremo le anime, soprattutto gli innocenti, garantiscano l’annuncio del vangelo e non il resto”.